E’ ancora stato di allarme in Veneto per il maltempo. Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile del Veneto da diramato un nuovo bollettino che prolunga lo stato di allarme (‘arancione’ per la rete idraulica principale e ‘rosso’ per la rete idraulica secondaria) sino alle ore 14 di venerdì 2 novembre per le province di Belluno, Treviso, Vicenza e Verona, relativamente ai bacini dell’Alto Piave, del Piave pedemontano, dell’Alto Brenta, Bacchiglione e Alpone.

Scampato dunque il pericolo per il nostro territorio, l’Associazione Volontari Protezione Civile Santa Maria di Sala è pronta a raggiungere e dare il cambio ai volontari del distretto del Miranese e della Città Metropolitana di Venezia che già stanno operando nelle aree più colpite dal maltempo, in particolare Belluno: sabato il giorno dell’intervento dei nostri volontari e mezzi.

Proprio sabato 3 novembre il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli tornerà in Veneto dove, insieme al presidente Luca Zaia e all’assessore Gianpaolo Bottacin, coordinatore dell’unità di crisi della Protezione civile regionale, effettuerà sopralluoghi sulle zone maggiormente devastate dal maltempo degli ultimi giorni, in particolare nel Bellunese. Al Centro Coordinamento Soccorsi, allestito presso l’aeroporto di Belluno, con Bottacin, anche Luigi D’Angelo, direttore operativo del Coordinamento emergenze della Protezione Civile nazionale.

Per quanto riguarda le zone montane della nostra regione, la Prefettura di Belluno rinnova l’invito a evitare spostamenti in zona e non sostare lungo ponti o argini. In queste ore stanno convergendo in provincia colonne mobili di soccorritori e volontari anche da altre regioni, si raccomanda pertanto di mantenere libere le vie di comunicazione. Il Cai, Club Alpino Italiano, raccomanda di evitare escursioni in montagna, stante il pericolo rappresentato dalla maggior parte dei sentieri gravemente compromessi dal maltempo.

Per le altre aree del Veneto, compreso il basso Piave, il Sile e il bacino scolante in laguna, il Centro della Protezione civile ha ridimensiona l’allerta in ‘stato di attenzione’ (‘giallo’). Si attende, inoltre, il passaggio della piena del Po che potrebbe determinare l’allagamento delle aree golenali non difese da argini.