Dalla pandemia alla guerra. Nelle due immense tragedie che tengono il mondo con il fiato sospeso in questo inizio d’anno, non può esserci tregua per chi ha scelto per vocazione di mettersi al servizio degli altri e dare una mano: anche l’Associazione Volontari Protezione Civile Santa Maria di Sala ha incrociato i drammi di questi mesi facendo leva sull’impegno e la determinazione dei suoi uomini e donne in divisa.

Con il termine, il 31 marzo, dello stato di emergenza legato alla pandemia da Covid-19, i volontari dell’associazione salese hanno terminato il servizio che li ha visti prestare supporto alla gestione dei centri vaccinali metropolitani: l’ultima fatica è stata al PalaExpo di Marghera, dove sono proseguite in questi mesi le somministrazioni ai cittadini dell’Ulss 3 Serenissima, dopo che precedentemente l’Associazione era stata impegnata anche all’hub vaccinale di Mirano e, prima ancora, all’inizio della campagna vaccinale, nel punto di somministrazione dei vaccini al teatro Pertini di Santa Maria di Sala.

Un mese prima, lo scoppio del conflitto in Ucraina e la conseguente emergenza profughi che ha riguardato anche l’Italia e il Veneto, ha visto tuttavia partire un nuovo stato di emergenza legato all’accoglienza dei cittadini in fuga da quel Paese. I nostri volontari sono così stati chiamati, insieme agli altri del distretto del Miranese, a gestire l’hub di prima accoglienza allestito presso il padiglione Fassina dell’ospedale di Noale, dove tutt’ora trovano alloggio temporaneo decine di profughi, in prevalenza donne e bambini, appena approdati in Italia e in attesa di una sistemazione presso privati, associazioni e cooperative del territorio. Gli ospiti sono alloggiati su tre piani del vecchio ospedale, dove hanno la possibilità di rimanere alcuni giorni prima di essere destinati a una collocazione più stabile. Inviati dalla Prefettura che si occupa dello smistamento nei vari hub provinciali, gli ospiti trovano a Noale una stanza per dormire, pasti caldi forniti dalla struttura, vestiario donato dai cittadini e assistenza medica in caso di necessità. La struttura è gestita interamente da volontari: protezione civile del distretto, scout AGESCI e volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. I compiti vanno dall’essenziale servizio di segreteria, registrazione e sistemazione, alla gestione e funzionamento della struttura, in particolare in occasione degli arrivi di nuovi ospiti. I volontari si occupano anche dei trasferimenti e dell’accompagnamento dei cittadini bisognosi di visite mediche. Preziosissimo il supporto di alcune interpreti che agevolano i volontari nell’approccio ai profughi e nell’indispensabile compito di raccogliere e rispondere alle loro esigenze. Come sempre ogni emergenza è una ricchezza anche per chi offre il suo tempo e le sue competenze: lo possono testimoniare i nostri volontari, entrati a diretto contatto con il dramma della guerra, vista negli occhi di anziani, ragazze incinte, giovani madri e bambini, anche di pochi mesi.