Si sente spesso dire “la protezione civile sei (anche) tu”. Non è solo uno slogan. Il sistema di protezione civile in Italia, riconosciuto come uno dei migliori al mondo, ha potuto diventare tale grazie a un approccio ampio e globale al servizio, che non riguarda solamente la gestione delle emergenze.

Ma cosa fanno i volontari quando non sono impegnati in attività di intervento e soccorso? La maggior parte delle attività di gruppi e associazioni come la nostra, fortunatamente, si svolgono nel cosiddetto “tempo di pace”, ovvero in assenza di emergenze o stati di allerta e non sono affatto secondarie.

La protezione civile, nel nostro Paese, è definita come l’insieme di attività messe in campo per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni (o dal pericolo di danni) derivanti dalle calamità. Questo avviene attraverso quattro fasi o attività: la previsione, la prevenzione, il soccorso e il superamento dell’emergenza. Paradossalmente, in quasi tutte le emergenze, è la fase del soccorso ad essere la più visibile, anche se più breve. Di gran lunga più laboriosa è l’attività successiva, ovvero il superamento della fase emergenziale, che per alcune calamità può durare mesi, se non anni. Sempre più importante, e che ci chiama in causa tutti come cittadini, è invece la prevenzione: se da un lato è vero che il rischio zero non esiste, dall’altro è importante sapere che si può mitigare attraverso comportamenti consapevoli da parte di ognuno di noi e a cui tutta la comunità deve concorrere.

Si fa prevenzione in molti modi: a livello istituzionale, pianificando anche dal punto di vista strutturale, opere, insediamenti, vita sociale ma anche procedure, interventi, dotazioni. Ma lo si può fare anche a livello individuale, assumendo, in presenza di determinati rischi, quei comportamenti che possono contribuire a ridurre l’esposizione di noi stessi e della comunità di riferimento. Da questo punto di vista l’informazione e la formazione rivestono un ruolo fondamentale. Quando ogni cittadino si informa, attraverso i giusti canali, su cosa sta accadendo o può accadere, quando viene a conoscenza di un’allerta o di un pericolo imminente, quando si comporta di conseguenza e protegge se stesso, i propri cari e i suoi beni, magari contribuendo a rilanciare e diffondere a sua volta la comunicazione ricevuta, egli sta facendo protezione civile.

Così facendo, non solo mette al riparo se stesso da possibili conseguenze, ma contribuisce al bene della collettività: perché proteggendosi, alleggerisce il compito di chi poi sarà chiamato al soccorso e al ripristino. Da questo punto di vista, siamo tutti parte del sistema protezione civile.
Di esempi se ne potrebbero fare a decine: dal mettersi al riparo nell’imminenza di severo maltempo, al tenere liberi e pulite le pertinenze (fossati, marciapiedi) nell’eventualità di forti precipitazioni o nevicate.

In questo periodo di pandemia, un’emergenza a tutti gli effetti, anche l’assumere comportamenti volti a ridurre il contagio e la diffusione del virus (dal semplice utilizzo della mascherina, l’evitare assembramenti e il ricorso alla vaccinazione anti-Covid) significa fare prevenzione. Come associazione da anni ormai siamo impegnati su questa strada: accanto alla manutenzione dei mezzi e dei materiali, alla formazione dei volontari, all’aggiornamento delle dotazioni e delle procedure di intervento, siamo impegnati a comunicare il rischio alla popolazione. Lo facciamo attraverso attività, a cominciare dai più giovani, quindi dalle scuole e lo facciamo attraverso i nostri canali social, notificando tutte le allerte emanate dalle autorità, diffondendo le comunicazioni di servizio utili a gestire situazioni potenzialmente pericolose per le persone e l’ambiente in cui viviamo.

La protezione civile, anche a Santa Maria di Sala, si fa se tutti mettono un tassello di questo prezioso sistema, che per funzionare ha bisogno di tutti. Facciamo prevenzione: aggiorniamo i piani (istituzioni), prepariamoci alle eventualità (volontari), impariamo le buone pratiche e informiamoci attraverso i giusti canali su cosa fare in ogni situazione (cittadini). In questi giorni, per quanto ci riguarda, stiamo formando diversi nostri volontari a operare in sicurezza, a norma di legge e nel rispetto della salubrità dei prodotti, in ambienti a contatto con gli alimenti, così da essere pienamente operativi con la nostra cucina mobile in caso di emergenza. Nonostante la pandemia, è il messaggio, la prevenzione continua.

Invitiamo la popolazione a seguirci e informarsi costantemente: l’Associazione Volontari Protezione Civile Santa Maria di Sala comunica attività ordinarie, allerte ed emergenze attraverso la propria pagina Facebook “Protezione Civile Santa Maria di Sala”, il canale Telegram @pcsalese (Protezione Civile S. Maria di Sala), riservato alle emergenze e tramite il proprio sito internet www.protezionecivilesantamariadisala.it, dove è presente anche una sezione “Cosa fare in caso di…”, per assumere comportamenti corretti in presenza di emergenze o allerta di ogni tipo.