Prosegue anche in questa fase di ripartenza dell’epidemia l’impegno dell’Associazione Volontari Protezione Civile Santa Maria di Sala. In particolare continua il servizio di supporto alla gestione degli ingressi a scuola, con i nostri volontari impegnati ogni mattina in due plessi del territorio con il compito di evitare assembramenti e misurare la temperatura corporea degli alunni. 

Prosegue anche, specialmente in questa fase di nuove restrizioni, la funzione di comunicazione in emergenza dei nuovi provvedimenti emanati dalle autorità, in particolare dal 6 novembre, con l’entrata in vigore del nuovo DPCM che istituisce aree differenziate di gestione della crisi sul territorio nazionale. Come già comunicato attraverso i social e il nostro canale Telegram di comunicazione in emergenza, il Veneto è stato inizialmente inserito in area gialla, con la previsione di limitazioni agli spostamenti dalle ore 22 alle 5 (cosidetto “coprifuoco”), la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e didattica a distanza totale per gli istituti superiori, oltre ad altre restrizioni. 

Purtroppo è in crescita, come in tutto il Veneto e anche nel nostro comune, il numero di contagi: al 6 novembre, giorno di entrata in vigore delle nuove restrizioni, il Comune di Santa Maria di Sala comunica di avere attualmente 108 positivi, quando sono 4497 quelli dell’intera Ulss 3, 176 dei quali ricoverati (17 in terapia intensiva). 

La tendenza sembra lontana dall’essere invertita e pertanto mai come in questo caso è indispensabile il contributo di tutti i cittadini per evitare un incremento esponenziale dei contagi e dei ricoveri: dati che contribuirebbero inevitabilmente a portare il Veneto in area arancione, con l’obbligo di nuove e importanti restrizioni tra le quali, ricordiamo, c’è quella del divieto di uscita dal comune di residenza. Limitazioni che indubbiamente graveranno sulla vita di molte persone, abituate a muoversi fuori comune per semplici esigenze quotidiane e che renderebbero dunque necessarie nuove misure di supporto come avvenuto la scorsa primavera.

L’appello dunque è a responsabilizzarci, contribuendo ognuno con il proprio comportamento a limitare i contatti con altre persone e dunque gli spostamenti, effettuandoli, anche se non vietati, solo se strettamente necessari. 

Si raccomanda l’uso esteso della mascherina, anche in casa se a contatto con persone non conviventi, l’igiene frequente e approfondito delle mani e degli oggetti di uso comune, il distanziamento sociale anche oltre il metro in caso di presenza di più persone nello stesso luogo, anche se all’aperto. E naturalmente il rispetto rigoroso delle prescrizioni vigenti contenute negli ultimi DPCM e ordinanze, che contengono anche raccomandazioni (come evitare gli spostamenti non necessari) e che presto, altrimenti, potrebbero diventare obblighi.